Oby One (Roberto Zaiacometti – Ivrea 1948 / Cascinette d’Ivrea 2015) tipografo in pensione, ha vissuto a Cascinette d’Ivrea (To). Oby, il nome d’arte col quale si faceva chiamare dagli amici, è una contrazione di Roberto; One l’ha voluto aggiungere per sottolineare l’unicità originaria della sua produzione. Come in un rebus, Oby One firmava le sue opere sostituendo le due “O” con un occhio. Oby One ha iniziato a disegnare a metà degli anni Settanta durante le pause di lavoro alle macchine di stampa. In prossimità del pensionamento, dagli anni Duemila ha cominciato a produrre opere tridimensionali: Trionfi, Trofei e, soprattutto, fantomatiche Città del futuro, costruzioni di veri e propri mondi. Maquettes costruite di sana pianta da materiali di risulta queste Città del futuro in cui deflagra la fantasia, in cui gli oggetti più e meno quotidiani sono gli strumenti di un eclettismo radicale che assorbe tutto in una “visione” fantastica, felice e ritmicamente intensa, sono il mezzo attraverso cui l’artista soddisfa il proprio bisogno di eloquenza, di fluire nell’espressività. Il realismo paradossale di questi lavori sta proprio nell’eteroglossia del linguaggio per cui ogni materiale usato non solo compone l’oggetto intero ma ci parla in quanto frammento dell’assenza di ciò da cui proviene e di un essere, quello dell’artista, frantumato e della sua capacità di ricomporsi attraverso l’idea l’intuizione il gioco, perdendosi in un’immensa poliformia.